La Regione tramite una sua specifica normativa di pianificazione e di tutela e conservazione sovrintende alle attività degli istituti di gestione della fauna selvatica.
Essendo la regione competente nelle materie ambientali ed agricole con la finalità di tutelare anche le attività umane del territorio ha sviluppato metodologie e tecniche di gestione della fauna selvatica particolarmente elaborate.
Gli strumenti più importanti sono:
La Carta delle vocazioni faunistiche regionale che definisce le vocazioni biologiche espresse nel territorio (indica cioè la qualità ambientale e la potenziale abbondanza per le specie (n. di esemplari/per kmq) e, sulla base delle attività antropiche in esso sviluppate, definisce la compatibilità delle specie a forte impatto (vedi gli ungulati) con le vocazioni agro-silvo-pastorali;
Il Piano faunistico venatorio regionale che sulla base delle analisi di gestione e dello stato di fatto indica le modalità con cui si devono gestire le specie indicando tra le altre cose le densità obiettivo cioè il n. di esmplari ottimale per unità di superficie verso il quale gli enti di gestione faunistica devono tendere.
La Legge Regionale n. 8/1994 che nel corso degli anni ha subito modifiche ed aggiornamenti significativi rimanendo così lo strumento di riferimento per la gestione della fauna.
Per consultare o scaricare questi documenti dalla pagina “Link”.